mercoledì 9 dicembre 2015

Le dimensioni della persona: La libertà.

Ripartiamo dalla Persona
Cosa è Persona?
Persona è profondamente indicibile ed incomunicabile. Non la si può dire esaurendo il suo contenuto. Possiamo però parlare delle sue caratteristiche.  Nella scorsa lezione abbiamo accennato al Corpo, allo Spirito, alle Relazioni.

La famosa definizione di Boezio suonava più o meno così : la persona è una sostanza individuale di natura razionale. In questo modo si definisce che la persona è un individuo razionale.
Secondo voi questo basta per dire chi voi siete?
Naturalmente questo non basta.
Quando diciamo che il centro dell’etica deve essere la Persona intendiamo dire che qualunque cosa essa sia lei è il centro della nostra definizione di bene e di male. Dal medioevo fino al secolo scorso identificando la persona con l’ambito razionale, di fatto le si è negata ogni altra sua dimensione. In questo modo si è ritenuto eticamente giusto ciò che giusto non era, e si è tacciato come sbagliato e peccaminoso ciò che in realtà non lo era.
Esempi?
Il corpo in questa definizione diventa qualcosa di secondario, quasi separato. Rientriamo nel dualismo della filosofia greca che considera il corpo come un peso, una prigione che rinchiude l’anima. L’anima, invece,  è il principio razionale, che viene assolutizzato rispetto alle altre dimensioni della persona, come può essere il corpo. Tutto ciò che era corporeo veniva considerato sospetto di peccato.
In questa definizione manca anche il riferimento alle relazioni interpersonali, alla dimensione emotiva, che viene negata in quanto contraria alla dimensione razionale.

Il matrimonio quindi, che unisce tutte queste dimenisioni: razionale, emotiva, corporea e relazionale, veniva declassato di fronte al celibato che veniva definito superiore. Il celibe in quanto individuo e razionale, incarnava la persona in quanto tale non soggetta a passioni, spesso irrazionali. Il matrimonio veniva invece inteso come “remedium concupiscientiae”.

Per questo motivo l’etica non può che essere fondato su una corretta concezione dell’uomo. Questo tentativo lo si fa nella ricerca di una definizione della persona.
Persona sfugge alla definizione, perché rimanda ad un qualcosa di molto profondo ed intimo, e come tale deve essere rispettato. In questo senso si parla di dignità inalienabile della persona.

Alcuni degli elementi costitutivi della persona sono la corporeità; la dimensione intellettiva; La libertà; La dimensione emotiva e creativa; la dimensione relazionale.

La questione della libertà è certamente un fondamento dell’etica, ma non può esserlo da sola.
La libertà può essere definita come la capacità di compiersi, di diventare se stesso, sviluppando le proprie potenzialità nell’ambiente circostante. Ovvero la capacità di essere se stessi nel tempo e nello spazio.
Questa libertà la esercitiamo semplicemente vivendo, e compiendo le scelte importanti e quelle quotidiane della nostra vita.
Insieme al concetto di libertà si associa sempre quello di responsabilità. La libertà è responsabile in quanto è legata alle conseguenze della azioni deliberate. L’uomo in quanto capace di comprendere la natura delle cose, delle azioni e delle conseguenze può scegliere seguendo di agire nel rispetto della propria natura e della natura delle cose oppure no.
In altre parole un uomo è capace di capire cosa vuol dire uccidere una persona, ed è per questo che può decidere di rispettare la dignità della persona, oppure no. In ogni caso la sua azione sarà responsabile (delle conseguenze)

I condizionamenti
 La libertà può essere condizionata, sia da fattori interni( egoismo, orgoglio, aggressività, incapacità di dominare gli istinti), che esterni( ambiente, cultura, malattie, fame, povertà).

Nella misura in cui la persona è libera dai condizionamenti, allora può decidere, può scegliere (è libera), può progettarsi e progettare, a partire da ciò che è fino ad essere ciò che può essere.
Che vuol dire?
Nessun uomo nasce realizzato, tutti tendono alla realizzazione di se stessi. La libertà è la precondizione per essere pienamente persona in tutte le dimensioni che la costituiscono. Ma anche questa libertà non è mai piena e si tende sempre a realizzarla, liberandoci dai condizionamenti interni ed esterni che la costringono.
Tutti facciamo i conti con i nostri limiti, con la mancanza di libertà, data dalla nostra immaturità( condizionamenti interni) e dalle situazioni esterne. Per ottenere il risultato che scegliamo liberamente, dobbiamo lavorare duro, imparare, crescere, lottare, lavorare.
La libertà è una precondizione ma anche sempre una conquista, da conservare.

Lo specifico cristiano
 In questo concetto di libertà sta nel chi è quest’uomo, chi è questa persona. La persona è l’unica creatura che Dio ha creato per sé. Ovvero Dio non ha creato l’uomo per un qualche ruolo all’interno della creazione. L’uomo in questo è creato in modo totalmente gratuito e libero. E lo crea “A Sua Immagine e somiglianza”:  capace di Dio, lo crea persona, capace di relazionarsi ed Amare. E’ questo il fine dell’uomo: avere una relazione d’amore con Dio, fino ad arrivare ad una partecipazione alla sua natura divina.
La libertà in Dio dunque diventa la possibilità di progettarsi come persona che ama Dio ed il prossimo.
Quando non siamo capaci di scegliere Dio, di amarLo e di amare il prossimo, spesso il risultato è il peccato, l’egoismo, l’ira… la nostra immaturità, questa viene perdonata da Dio che ci dà la possibilità di andare avanti, lo spazio per riconquistare la nostra libertà davanti a Lui certo, ma anche davanti a noi stessi.

A volte però non c’è la mancanza di capacità di scegliere di amare, ma la scelta volontaria e consapevole di non amare ed a volte di odiare. Di fronte alla scelta del male, Dio non ci forza per rispetto alla nostra stessa possibilità di essere liberi, e quindi di Amare.
Ma anche di questa scelta l’uomo si può pentire seriamente, può scegliere di tornare sulla via dell’Amore, della costruzione di se stessi nell’orizzonte della volontà divina.

Spesso o meglio, quasi sempre scopriamo in noi stessi zone grigie, né bianche né nere. Ovvero pur restando nell’orizzonte di Amore, si compiono scelte incoerenti, ipocrite… zone d’ombra della nostra vita, a cui non sappiamo se la questione è la nostra volontà o la nostra immaturità, o entrambe. Di fatto registriamo la nostra chiusura, l’odio, l’egocentrismo…

In questi casi il cristiano, non può che mettersi nelle mani di Dio e della sua infinita misericordia; nella preghiera, oltre al perdono chiederà a Dio di aiutarlo a superare i propri limiti.


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Informazioni personali

Insegnante di Religione e progettista sociale.