mercoledì 9 dicembre 2015

Cosa è la Persona?

 Il termine
Il termine persona nasce dalla parola latina e da quella greca che indica la maschera teatrale. I primi ad utilizzarlo per indicare l’essere umano furono gli stoici che per la prima volta, nella cultura occidentale, riconoscono un valore etico all’individuo. Ma lo sdoganamento del termine popolare per indicare la persona lo si avrà soltanto con il cristianesimo, che utilizzerà il termine per pensare l’identità del Dio trinitario ( una natura in tre persone) e distinguere tra Padre Figlio e Spirito Santo. Il concetto sarà approfondito in seguito nella discussione per comprendere l’incarnazione: l’unione del Figlio di Dio nella carne che Maria ha dato a Gesù. In questo caso si definì che la natura che il Logos/Figlio assunse era perfetta, e quindi costituita di una volontà ed intelligenza oltre che di un corpo; ciò che univa le due nature di Gesù era la persona del Logos, il Figlio.
Il personalismo è una corrente di pensiero incentrata sull’esistenza di persone libere e creatrici. La centralità della persona come valore assoluto è alla base del personalismo. È possibile distinguerlo in due correnti: una cattolica e l’altra laica. Ha comunque una matrice cristiana (prevalentemente cattolica) e nasce in Francia, agli inizi degli anni trenta, attorno alla rivista Esprit di Emmanuel Mounier. Si tratta di una corrente che si esprime coerentemente in più posizioni articolate tra loro. Innanzitutto è una risposta politica, una “terza via”, tra i pericoli dell’individualismo capitalista e il collettivismo delle ideologie comuniste e fasciste (ideologie mai però equiparate dai pensatori personalisti, contraddistinti da un forte impegno cristiano-democratico orientato decisamente a sinistra). Nel personalismo coscienza e responsabilità sociale non si contraddicono, ma sono dimensioni indispensabili per la piena realizzazione dell’uomo che in quanto persona è appunto relazione, relazione con Dio e con il prossimo.L’uomo viene concepito dunque non solo come corpo, non solo come intelligenza e volontà che portano ad un’autocoscienza ma anche come essere relazionale; ovvero in relazione con se, con gli altri e con Dio: il totalmente altro.
Etica, persona, Amore e Verità
L’etica intesa come ricerca del bene da fare e del male da evitare non può non partire da questa concezione dell’uomo, in quanto la rispecchia nel suo intimo. L’uomo è corpo, l’uomo è spirito (intelligenza, volontà, arte, bellezza…), l’uomo è relazione con se e con l’Altro (ambiente, prossimo, Dio), l’uomo è profondamente un qualcosa in più: è persona. In questo senso un’etica personalista porta al bene del proprio corpo, del proprio spirito, e impronta le relazioni della persona al bene dell’altro, ovvero all’Amore.
La dottrina cattolica si esprime in termini di Amore e Verità. Così scrive Benedetto XVI nell’introduzione alla sua prima enciclica:
 “ La Carità (amore ndr) nella Verità, di cui Gesù Cristo s’è fatto testimone con la sua vita terrena, e soprattutto con la sua morte e resurrezione, è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell’umanità intera. ”
 Quindi le relazioni della persona, e le azioni con le quali le mette in atto debbono essere improntate all’Amore, ovvero alla ricerca del bene non solo per se ma per l’altro, e nella verità, in particolare dell’essere personale dell’altro.
“Per questo stretto collegamento con la verità, la carità può essere riconosciuta come espressione autentica di umanità e come elemento di fondamentale importanza  nelle relazioni umane, anche di natura pubblica. Solo nella verità la carità risplende e può essere autenticamente vissuta. La verità è luce che da senso e valore alla carità. Questa luce è ad un tempo quella della ragione e della fede, attraverso cui l’intelligenza perviene alla verità naturale e soprannaturale della carità: ne accoglie il significato di donazione, di accoglienza e di comunione. Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L’amore diventa un guscio vuoto da riempire arbitrariamente […] preda delle opinioni contingenti dei soggetti, una parola abusata e distorta, fino a significare il contrario”.


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Informazioni personali

Insegnante di Religione e progettista sociale.